Nella Biblioteca comunale della nostra città esiste un manoscritto che evidentemente deve essere stato redatto prima del 1500 e che parla di una conversa benedettina chiamata Eustochio e dice che in premio delle sue vittoriose lotte contro il demonio fu dopo la morte beatificata. La Eustochio nata a Padova nel 1444 ancor giovinetta entrò nel convento di S. Prosdocimo. Quivi essendosi ammalata la badessa. venne accusata di averla stregata. e per ciò fu posta in carcere e denunciata al Vescovo che era Pietro Donati patrizio veneziano. Si disse che in prigione il demonio le appariva talvolta in forma di vespa che la voleva divorare. tal'altra il diavolo le stringesse il coUo come per strangolarla. e quando alle sue grida accorreva gente. la trovavano giacente e mezza morta in un angolo della prigione. Spesso digiunava per giorni interi e quando poi mangiava andava soggetta a nausee e convulsioni. La Eustochio morì nel 1469 a 25 anni di età. Non tutti quelli che vissero ai suoi tempi e che l'hanno conosciuta erano convinti che ella fosse veramente una spiritata, e molti la ritenevano una ammalata degna di pietà. Il Gilberti che scrisse la sua biografia col titolo: «L'invitta guerriera trionfante di Satanasso» stampata a Venezia nel 1672. dice che Francesco de Lazza fratello della Badessa e dottore. si recò al convento ,per persuadere la Eustochio a tornare al secolo e prendere marito. per porre fine a tanti discorsi oppure a cambiar convento, In seguito poi venne riconosciuta la sua religiosità e fu beatificata. Trovasi sepolta nella chiesa dl S. Pietro a Padova, ove è molto venerata.
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